Prendere in considerazione tali aspetti è molto utile ai fini della scelta, così come saper valutare le motivazioni che stanno alla base delle sue preferenze. La preoccupazione dei genitori nei confronti della scelta è rilevante e impegnativo e a volte non è sufficiente una chiacchierata a cena per affrontare la questione. I ragazzi apprezzano il supporto, anche emotivo e non condizionante, in grado però di stimolare la loro curiosità, catturare la loro attenzione e dare loro fiducia. La scelta su come scoprire e coltivare il talento va costruita “insieme”: mettendosi al fianco invece che davanti o troppo lontani, aiutando invece di fare al loro posto, insegnando davvero loro a sbrigarsela in autonomia, evitando di trasferire sui figli i propri desideri, le proprie ambizioni, ascoltando senza giudicare.

Anche i genitori possono avere motivazioni segrete (aspirazioni, paure, desideri) che possono ostacolare l’ascolto attivo e condizionare la scelta: la paura che il figlio si allontani da casa, la paura di non poterlo mantenere all’università, la paura dei confronti per le possibilità occupazionali, il desiderio che subentri in una eventuale attività di famiglia.

Una scelta realistica, libera e soprattutto una scelta reale, coerente con le loro esperienze, il contesto in cui vivono, le opportunità e gli eventuali vincoli. Una scelta che diventa anche attraente, in linea con le loro aspirazioni, per progettare l’inizio di un nuovo cammino in cui poter esprimere ciò che cominciano ad intravedere di se stessi. In questo modo i figli fanno una scelta che è libera e possono sempre contare sul sostegno dei genitori.