Agorà Netgroup: l’Europa e la sfida della Cybersicurezza
22 marzo 2024
Agorà Netgroup è lo spazio di confronto che dedichiamo alle tematiche strategiche per il progresso tecnologico, con l’obiettivo di promuovere una consapevolezza diffusa sulla sicurezza informatica e stimolare le innovazioni che rivoluzioneranno la società
Venerdì 22 marzo, all’interno della nostra Agorà, abbiamo assistito a un prezioso confronto tra autorevoli voci sul tema della Cybersicurezza, posta dall’Unione Europea al centro delle proprie strategie di difesa comune.
A testimoniarlo, il recente voto favorevole del Parlamento Europeo all’ultima versione del testo del Cyber Resilience Act, il regolamento che nelle intenzioni andrà a tutelare maggiormente i dispositivi “intelligenti” dalle minacce informatiche.
Sono intervenuti:
- On. Beatrice Covassi – Membro del Parlamento Europeo, Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici
- On. Nicola Procaccini – Membro del Parlamento Europeo, Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei
- Prof. Luigi Di Gregorio – Professore di Scienza Politica, Università della Tuscia
- Salvatore Gesuele – Amministratore Delegato di Netgroup
Dobbiamo difenderci ma dobbiamo cogliere anche l’opportunità offerta dalle tecnologie digitali.
Sono concetti che vanno tenuti insieme. Il CRA (Cyber Resiliece Act) nasce dall’esigenza di dare una normativa agli oggetti connessi in rete che nel 2030 saranno 200 mld. Stiamo entrando nell’era dell’hypercommecticity. Quindi dobbiamo difenderci da una ingerenza nella nostra privacy che è sempre più a rischio nell’era dell’AI ma anche dalle frodi online
Stringenti regolamentazioni sulla sicurezza degli individui portano spesso a riflettere sulla convivenza di norme e libertà. Sul tema, queste le parole dell’On. Nicola Procaccini.
C’è un equilibrio delicato tra libertà, privacy e la giusta necessità di garantire la sicurezza dei cittadini europei. Credo che la ricerca di questo equilibrio sarà un lavoro che ci impegnerà nei prossimi anni. Le esigenze di sicurezza saranno più efficacemente perseguite se condivise. Siamo quella famiglia politica che sostiene che l’Europa dovrebbe fare poche cose ma buone: la sicurezza, la difesa comune, la gestione dei confini sono tra queste.
C’è un equilibrio delicato tra libertà, privacy e la giusta necessità di garantire la sicurezza dei cittadini europei. Credo che la ricerca di questo equilibrio sarà un lavoro che ci impegnerà nei prossimi anni. Le esigenze di sicurezza saranno più efficacemente perseguite se condivise. Siamo quella famiglia politica che sostiene che l’Europa dovrebbe fare poche cose ma buone: la sicurezza, la difesa comune, la gestione dei confini sono tra queste.
L’importanza di un lavoro condiviso tra le forse politiche nazionali ed europee è stata più volte sottolineata da tutti i relatori, in quanto solo un impegno unitario potrà portare a risultati effettivi e a un cambiamento diffuso nell’approccio alla rivoluzione digitale che stiamo vivendo a livello globale.
L’Europa si è ritagliata un primato come attore regolatore nel digitale e nel campo della Cybersecurity. È importante che lavori anche sul fronte dell’autonomia strategica e di una sorta di sovranità tecnologica europea, al fine di essere davvero competitiva con gli altri global players mondiali.
Il raggiungimento di una cyber resilienza europea passa necessariamente per il coinvolgimento del settore industriale privato. In questo senso, realtà come Netgroup, forti di una solida competenza in Cybersecurity e Digital Transformation, possono e devono essere in grado di affiancare il legislatore nella regolamentazione degli ambiti tecnologici innovativi.
Ogni nuovo ambito tecnologico coinvolge necessariamente anche l’aspetto legislativo. Le aziende che operano in ambito hanno certamente il compito di favorire il partenariato pubblico privato ma, sopratutto, quello di sensibilizzare verso queste tematiche gli stakeholders, i consumatori e i singoli cittadini che potrebbero essere vittime di cyberattacchi.
Occorre uno sforzo congiunto di tutti, ma è una sfida che come Italia possiamo vincere sicuramente.
Ogni nuovo ambito tecnologico coinvolge necessariamente anche l’aspetto legislativo. Le aziende che operano in ambito hanno certamente il compito di favorire il partenariato pubblico privato ma, sopratutto, quello di sensibilizzare verso queste tematiche gli stakeholders, i consumatori e i singoli cittadini che potrebbero essere vittime di cyberattacchi.
Occorre uno sforzo congiunto di tutti, ma è una sfida che come Italia possiamo vincere sicuramente.