Mocerino a CyberSec: «IA potere da gestire con attenzione»
Mocerino a CyberSec: «IA potere da gestire con attenzione»
Il 6 e 7 marzo si è svolta CyberSec 2024, la 3^ edizione della conferenza internazionale promossa e organizzata dal quotidiano Cybersecurity Italia.
Netgroup, in qualità di Platinum Partner, ha rinnovato con orgoglio la propria partecipazione alla manifestazione attraverso l’intervento del Presidente Giuseppe Mocerino.
La Cybersecurity nell’era dell’AI
L’edizione di quest’anno ha visto l’avvicendarsi di Challenge Panel tematici sulle principali sfide della contemporaneità:
- La Cybersicurezza e l’AI a sostegno della competitività dei Paesi
- La Cooperazione internazionale per mitigare i rischi cyber dell’Intelligenza Artificiale
- La regolazione europea e gli impegni del prossimo G7 a guida italiana nel 2024
- AI sicura, protetta e affidabile, basata su principi etici e sui nuovi standard di secure by design
- AI-Cyber-War: difesa e risposta in partnership tra aziende strategiche nell’Aerospazio, nella Difesa e nell’Intelligence
Grande spazio è stato riservato al mondo dell’Intelligenza Artificiale e su un particole aspetto dell’argomento si è concentrato l’intervento del nostro Presidente Giuseppe Mocerino.
L’Intelligenza Artificiale e la sindrome della mucca pazza
Sin dal suo esordio, l’IA ha fatto parlare di sé in modo divisivo: sarà sempre amica dell’uomo? Con il proprio speech, Mocerino ha voluto fornire una delle molteplici risposte a questo quesito.
Infatti, nonostante gli algoritmi di IA siano da sempre circondati da allarmismo, è innegabile che l’uomo faccia già ora un ampio uso di questa tecnologia, per risparmiare tempo e denaro. Cosa accadrebbe, però, se gli algoritmi stessi iniziassero ad alimentarsi di dati “sintetici”, ossia generati con l’IA?
Tra gli anni Ottanta e Novanta si sviluppa la mucca pazza, una sindrome né virale né batterica, un mistero. Con il tempo si capì che alla base c’era una proteina animale. Alcuni studi sostengono che la sorte degli algoritmi di IA potrebbe essere la stessa: continuare a generare dati sintetici fino ad arrivare a un output autodistruttivo.
Quindi, che futuro ci attende?
«L’IA da un lato migliorerà la vita dell’essere umano, dall’altro creerà nuovi modi di pensare.
Come tutti i poteri andrà gestita con grande attenzione, senza mai dimenticare la centralità dell’uomo nella storia. Solo così porterà a un sicuro sviluppo»