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Intelligenza Artificiale e PMI: la svolta del Mezzogiorno

  05 settembre 2023

Secondo Confindustria, solo il 6,2% delle imprese italiane utilizza sistemi di AI, contro una media Ue dell’8%. Il Mezzogiorno fa meglio del resto del Paese e si allinea ai valori europei arrivando al 7,6. Non solo, la percentuale di piccole aziende si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese.

Intelligenza Artificiale per le piccole aziende: cresce la digitalizzazione nel Mezzogiorno

Il numero di aziende italiane con almeno un livello base di digitalizzazione è in costante aumento anche tra le piccole imprese, che registrano però ancora valori inferiori alle medie e alle grandi. I dati del 2022 parlano chiaro: la digitalizzazione dell’industria italiana è in corso. Sulla base delle informazioni tratte da un’indagine di Confindustria, oltre la metà delle aziende selezionate individua la mancanza di competenze interne come un limite all’utilizzo e una percentuale simile ne lamenta la difficoltà di reperimento anche all’esterno.

Nel Mezzogiorno l’Intelligenza Artificiale è impiegata molto di più rispetto al resto del Paese. Un dato interessante e in linea con la media europea: nel 2021 le imprese che utilizzano almeno una tecnologia di AI sono circa l’8% in Europa, e nel solo Mezzogiorno il dato si aggira intorno al 7,6%, contro il 6,2% della media nazionale italiana. Analizzando i dati regionali si evidenzia come nel 2021 il mercato digitale in Campania abbia superato i 4,6 miliardi di euro, con una crescita del 4,6% rispetto al 2020.  La percentuale di imprese campane con almeno un livello base di digitalizzazione è, secondo l’Istat, ancora inferiore alla media nazionale, ma le aziende della regione stanno rapidamente recuperando terreno. Solo dal 2021 al 2022 la percentuale in Campania è aumentata del 13,3%, con un incremento superiore al dato nazionale (9,6%). Insomma, se nel 2021 la differenza tra Campania e Italia era di oltre 5,8 punti percentuali, oggi è solo del 1,1%. Il crescente impiego dell’AI nelle piccole e medie imprese è un tema sempre al centro del dibattito pubblico e politico, anche per le ricadute che può avere sul mercato del lavoro.

Le PMI campane dimostrano dunque una sensibilità crescente rispetto al tema, e le esperienze di chi ha già investito nel settore dimostrano che è possibile ottenere in tempi brevi grandi miglioramenti in termini di efficienza aziendale. È necessario valorizzare gli investimenti in Intelligenza Artificiale con una adeguata formazione di risorse umane con le opportune competenze per sfruttare al massimo questi interventi.

Ma quali sono i settori strategici in cui l’Intelligenza può supportare le PMI?

Automazione dei processi aziendali: i vantaggi per le PMI

L’AI sta diventando sempre più diffusa e accessibile a tutte le tipologie di imprese, rivelandosi una fonte importante di valore aziendale. Per prima cosa, consente di automatizzare molte operazioni manuali, in modo che i team possano dedicare il loro tempo ad attività più importanti. In secondo luogo, permette di conoscere meglio i clienti e di offrire loro prodotti, servizi ed esperienze più personalizzati e mirati.

In generale, l’AI può essere di supporto per alcune importanti esigenze aziendali, quali:

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  • Miglioramento della produttività, grazie all’automazione delle operazioni. Ciò permette di ridurre al minimo il rischio di errore umano. Potendosi concentrare su attività più soddisfacenti, inoltre, i dipendenti risultano più motivati e, di conseguenza, sono più produttivi;
  • Aumento dei guadagni grazie a una forza lavoro potenziata. Avendo a disposizione dati analitici pertinenti e significativi, i dipendenti possono lavorare più efficacemente e capire meglio desideri e aspettative dei clienti, con un conseguente aumento dei guadagni per l’azienda;
  • Potenziamento del servizio clienti. Con l’arrivo della pandemia, i clienti hanno iniziato a interagire sempre di più con i brand tramite piattaforme social. Questo tipo di servizio, quindi, ha assunto un’importanza ancora maggiore. L’AI per l’assistenza clienti permette di creare chatbot che rispondono alle domande più comuni degli utenti, di analizzare le problematiche riscontrate più spesso, di assegnare automaticamente la priorità ai ticket e molto altro ancora;
  • Miglioramento delle opportunità di upselling e cross-selling. Se si ottiene una migliore comprensione del cliente e di tutte le sue interazioni con un’azienda, si avranno più strumenti per proporre e vendere altri prodotti e servizi di interesse;

Potenziamento della logistica e della supply chain. L’Intelligenza Artificiale rivoluziona i processi: automatizzando il marketing, classificando in modo intelligente i lead e avendo a disposizione stime e previsioni piuttosto accurate, le aziende possono ottimizzare la logistica e la supply chain.

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Le PMI insomma sono e saranno i maggiori fruitori dal punto di vista economico perché attraverso questo strumento si può recuperare efficienza nei processi, svolgere attività e affrontare problemi che un tradizionale software non è in grado di fare. Sebbene lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale ponga delle questioni etiche che filosofi e sociologi stanno analizzando, nel settore commerciale questa tecnologia viene utilizzata sempre di più.

Ma perché per le PMI è fondamentale investire adesso nell’AI?

Il momento attuale e le opportunità del PNRR devono essere sfruttati per stimolare gli investimenti delle PMI, spingere l’innovazione, recuperare punti di produttività, rafforzare le filiere industriali al fine di consolidare la leadership industriale italiana nel mondo. Le PMI, che rappresentano il 99% delle imprese italiane, costituiscono l’ossatura del sistema produttivo e la loro crescita nel digitale vuole dire impulso e innovazione diffusa in tutto il sistema. È necessario stimolare la curiosità delle aziende, favorire la cultura dell’innovazione condividendo che l’IA non è una soluzione per il futuro, ma una concreta opportunità del presente. Inoltre, la digitalizzazione ha anche uno stretto legame con la sostenibilità. Gli obiettivi che le PMI si prefiggono in termini di efficientamento energetico, riduzione degli sprechi e impatto ambientale delle produzioni possono ricevere un contributo molto rilevante da tecnologie come l’Intelligenza Artificiale. I dati e gli studi presentati parlano chiaro: la trasformazione digitale non si fa con i macchinari, ma con le persone e le competenze.