Agorà Netgroup: Viaggio nei 30 anni dell’Era digitale
25 giugno 2024
Agorà Netgroup è lo spazio di confronto che dedichiamo alle tematiche strategiche per il progresso tecnologico, con l’obiettivo di promuovere una consapevolezza diffusa sulla sicurezza informatica e stimolare le innovazioni che rivoluzioneranno la società
Martedì 25 giugno, la nostra Agorà ha ospitato un importante momento di confronto sugli ultimi Trent’anni di rivoluzione digitale, ripercorsi dai relatori sotto molteplici aspetti. Dal versante normativo a quello dell’educazione dei più giovani, il dibattito ha offerto molteplici spunti di riflessione, in grado di riflettere luci e ombre di tre decadi in cui lo sviluppo tecnologico è andato di pari passo con il cambiamento della società. Un lasso di tempo che, non casualmente, corrisponde ai Trent’anni di attività di Netgroup.
Sono intervenuti:
- Pina Debbi – Vice Direttrice del TG La7
- Ivano Gabrielli – Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni
- Fernando Giancotti – già Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa
- Giuseppe Mocerino – Presidente di Netgroup
L’educazione non può non iniziare dalla cittadinanza digitale, non può non iniziare dalla scuola. I giovani non hanno la consapevolezza di cosa possa accadere in questo ambiente.
Dobbiamo ristrutturare i processi educativi, in modo tale che forniscano gli strumenti per orientarsi in un mondo che prevede una dimensione ulteriore.
Il legislatore sta facendo uno sforzo importante nel creare un ecosistema legale all’interno del quale si muovono le istituzioni e i privati. In questa direzione va il DDL Cybersicurezza, appena approvato, che guarda alla costruzione di un ecosistema e alla creazione di regole di ingaggio tra le varie istituzioni.
La vera sfida è investire nel capitale umano e nella formazione, per trovare un giusto equilibrio tra funzionalità ed efficacia di queste nuove tecnologie e l’etica.
Nel nostro Osservatorio, stiamo registrando in queste ore un fenomeno di cyberbullismo legato ai dati sintetici: c’è una manipolazione delle foto degli studenti e delle studentesse con l’AI che genera foto e video fake. Noi in Italia abbiamo perso un po’ di tempo, rimandando alcune scelte, mettendoci 20 anni per capire che internet avrebbe rivoluzionato il mondo. Ora non c’è più tempo da perdere: sento troppo poco parlare di sovranità nazionale dei dati, è un tema che dovrebbe esser centrale.