Seleziona una pagina

Come il PNRR incentiva la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

  18 aprile 2023

Italia Digitale 2026

Una Pubblica Amministrazione alleata dei cittadini: è questo uno degli obiettivi di Italia digitale 2026, la strategia per il digitale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Con circa 48 miliardi di investimenti, pari al 25% del totale, la digitalizzazione del paese rappresenta uno degli obiettivi principali del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Di queste risorse una parte sarà utilizzata per rendere più efficiente la pubblica amministrazione. Come definito nella prima componente della missione 1, sono 1,78 miliardi le risorse del PNRR già assegnate per la digitalizzazione delle Pa locali. In generale, il dipartimento per la trasformazione digitale stima in circa 6 miliardi di euro gli investimenti in questo ambito.

La digitalizzazione dei servizi pubblici in Italia

Rendere più efficiente e digitale la pubblica amministrazione è uno degli obiettivi perseguiti dal PNRR.

Secondo il DESI (Digital economy and society index) del 2022, l’Italia rispetto agli altri Paesi europei occupa la diciottesima posizione per livello di digitalizzazione. Secondo le statistiche elaborate dalla Commissione europea, le organizzazioni che investono nel digitale e nell’innovazione sono ancora poche a discapito della produttività generale. Questo problema è diffuso anche nella Pubblica Amministrazione e ciò si traduce in lunghi tempi di attesa e una bassa qualità dei servizi offerti ai cittadini per questo insoddisfatti.

L’obiettivo è quello di eliminare gli ostacoli che bloccano lo sviluppo economico anche attraverso il processo di trasformazione digitale dei processi. Sono già molti i fondi assegnati, anche a livello locale, per questa finalità. Secondo i dati analizzati da OpenPolis, saranno soprattutto i Comuni a beneficiare di questi investimenti: a questi enti locali dovrebbero arrivare circa il 95% delle risorse. La restante parte andrà invece alle scuole (3,5%) e a “una miriade di altre componenti della Pa a livello locale” come agenzie regionali, camere di commercio, ordini professionali, comunità montane, aziende sanitarie e ospedaliere (1,5%). A livello regionale, il territorio che per il momento riceve la maggior quantità di risorse è la Lombardia con circa 326,4 milioni di euro. Seguono Veneto (192,5 milioni), Piemonte (150,2), Campania (146,3) e Sicilia (115,7).

Vi è anche un altro fenomeno che emerge in maniera chiara. Come abbiamo visto, finora le risorse assegnate agli enti locali per la digitalizzazione ammontano a circa 1,78 miliardi. Tuttavia, il dipartimento per la trasformazione digitale parla di una cifra superiore ai 2 miliardi. Da cosa dipende questo disallineamento? Ciò è dovuto al fatto che alcune amministrazioni pur risultando beneficiarie degli investimenti hanno successivamente deciso di rinunciarvi. Sono, infatti, 251 milioni le risorse da riattribuire per rinuncia delle Pa beneficiarie.

Purtroppo, dalle informazioni disponibili non è possibile risalire alle motivazioni che hanno portato a queste rinunce. Una delle più plausibili riguarda il fatto, come abbiamo raccontato, che le Pa locali non siano in grado di adempiere alle numerose e complesse procedure richieste dal Pnrr per accedere alle risorse. In questo caso è possibile che, vista l’enorme mole di adempimenti burocratici di cui occuparsi, i responsabili di alcuni enti abbiano deciso di tirarsi indietro.

Gli ambiti di intervento

Allo scopo di favorire la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica all’interno della Pubblica Amministrazione, il PNRR prevede dei precisi interventi mirati che riguardano la formazione e l’acquisizione delle competenze digitali necessarie, il rafforzamento della cyber security e l’adozione di infrastrutture digitali con la migrazione dei dati e degli applicativi informatici al cloud, rendendo così più sicuro e agevole l’accesso e la consultazione dei dati in qualunque momento, sia da parte del personale preposto sia dai cittadini, favorendo anche l’interoperabilità tra le diverse amministrazioni pubbliche.

Il Piano prevede inoltre la creazione di una “Piattaforma Nazionale Dati” a cui il cittadino e le imprese potranno accedere e usufruire di un complesso di servizi tra loro interconnessi ed estremamente efficienti, anche da remoto grazie agli investimenti nelle piattaforme di servizio digitale; un vero salto di qualità per la PA che potrà contare sulla professionalità e la competenza di provider specializzati nel processo di trasformazione digitale.

Secondo Openpolis, al primo posto troviamo gli investimenti per migliorare l’esperienza del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione (787,5 milioni), al secondo posto gli investimenti sul cloud (558,8 milioni).

PNRR e cybersicurezza della PA

La cybersecurity è una sfida cruciale per la pubblica amministrazione italiana, che deve garantire la sicurezza dei propri dati e dei propri processi digitali a salvaguardia dei servizi erogati internamente e al cittadino. Per affrontare questa sfida, la pubblica amministrazione deve affidarsi a partner qualificati per l’acquisizione di servizi e prodotti di cybersecurity, che siano in grado di offrire soluzioni efficaci e personalizzate. In questo contesto, i fondi del PNRR rappresentano una grande opportunità per investire nella cybersecurity e rafforzare la resilienza del sistema pubblico italiano. Il PNRR prevede infatti un’ingente dotazione economica per la cybersecurity, da destinare a progetti strategici per la protezione delle infrastrutture critiche, dei servizi essenziali e dei dati sensibili della pubblica amministrazione.

Cyber Aziende

Grazie all’acquisizione di importanti accordi quadro per l’erogazione di servizi di cybersecurity alla pubblica amministrazione italiana, Netgroup è oggi in prima linea nell’affrontare questa sfida fondamentale e strategica per il futuro del Paese.

Per conoscere meglio Netgroup e i servizi offerti dall’azienda, ti invitiamo a visitare il sito ufficiale e, in particolare, la sezione dedicata alla Cybersecurity. Garantiamo infatti la massima sicurezza grazie ad un SOC dedicato, nel quale vengono impiegate AI e Machine Learning.

Per saperne di più: