Ciao, sono Francesca Beatrice, Technology Talent Acquisition Recruiter di Netgroup. In questo articolo ti racconto, al di là delle espressioni di moda, perché per noi è tanto importante quel 75% delle tue capacità che probabilmente consideri meno strategiche nella tua carriera.
Soft skill: ne avrai sentito parlare, immagino. Sono le cosiddette “competenze trasversali”, ovvero quegli attributi personali, tratti del carattere e abilità comunicative e interpersonali che spesso sono determinanti nello spostare l’ago della bilancia nella scelta fra diversi candidati durante l’iter di selezione.
Non voglio annoiarti con i dati, ma giusto per darti un’idea dell’importanza che queste competenze rivestono nel mondo di oggi, ti dico solo che, secondo lo Standford Research Institute International, ben il 75% del successo di un lavoro a lungo termine dipende dal possesso o meno delle soft skill: il restante 25% dalle competenze tecniche. Capirai bene anche tu che si tratta di un dato fondamentale e che porta a riflettere su quanto sia importante curare la formazione non solo da un punto di vista tecnico ma anche e soprattutto da un punto di vista personale.
Ciò che mi preme sottolineare come recruiter è che, a differenza di tanti anni fa, quando le competenze tecniche e le abilità professionali di una persona costituivano il focus principale all’interno del contesto lavorativo, oggi lo scenario è profondamente cambiato. Ci troviamo in un mondo in costante evoluzione, dove le carriere non sono più stabili e non si sviluppano più all’interno della stessa azienda: pertanto, diventa di cruciale importanza la capacità di adattamento della persona, quelle qualità intrinseche che la rendono o meno un “good employer”, capace di relazionarsi in modo adeguato, funzionale e produttivo con colleghi e superiori in contesti diversi. Non a caso, secondo una ricerca svolta dalla Commissione Europea e in particolare dall’EPALE sulle risorse umane, fra le soft skill ritenute più importanti dai datori di lavoro, rientrano l’adattabilità e la flessibilità.
Il concetto appare chiaro: semplicemente, senza soft skill le hard skill perdono importanza.
Lavoro in team, presa di decisioni, problem solving, pensiero critico, abilità comunicative, gestione dello stress: l’elenco è estremamente lungo ed ognuna di queste abilità va a determinare propensioni caratteriali, attitudini e aspirazioni della persona.
Saresti in grado di definire quali sono le soft skill che ti appartengono?
Ti reputi una persona con una buona dose di self-confidence?
Per quali motivi?
Saresti in grado di raccontare un episodio nel quale si è resa particolarmente evidente la tua attitudine al problem solving?
Se riesci a rispondere a queste domande, allora sei pronto per svolgere un colloquio conoscitivo con l’HR di qualsiasi azienda. Infatti, sappi che ormai l’indagine da parte del Recruiter delle soft skill possedute dal candidato è una prassi irrinunciabile e, come ti accennavo all’inizio dell’articolo, è ciò che nella maggior parte dei casi determina la decisione verso un profilo o un altro.
Immaginati un Recruiter con davanti due CV: sono entrambi candidati estremamente preparati da un punto di vista tecnico, ma uno dei due ha maggiori certificazioni informatiche e linguistiche, oltre ad aver avuto esperienza in grosse aziende internazionali, esattamente ciò che il Recruiter cerca.
Attenzione però: dopo il colloquio conoscitivo e comportamentale, insieme ad un’attenta analisi dei test attitudinali svolti, è emerso un livello decisamente basso della capacità di gestione dei conflitti, con un candidato poco dedito alla leadership e al team working. Su chi ti orienterai, come recruiter? Deciderai di presentare il candidato meno preparato da un punto di vista tecnico ma con ottime capacità comunicative, interpersonali e di adattamento, oppure il profilo con un’ottima conoscenza tecnica ma problematico da un punto di vista comportamentale? Se hai capito l’importanza delle soft skill, puoi intuire anche la risposta.
Netgroup è una società che riconosce pienamente l’importanza delle competenze trasversali. La vision dell’azienda è fortemente antropocentrica: ciò che interessa a me, ai miei colleghi, all’intero Team della Talent Acquisition è la persona che sta dietro ad un curriculum. Come spesso diciamo, “l’umano dietro al tecnico”.
All’interno dell’azienda ogni dipendente viene valorizzato per ciò che può portare di innovativo al modus operandi abituale. Ad essere importante è prima di tutto chi sei, oltre a quello che sai fare. Questo processo di centralizzazione della persona comincia dalle primissime fasi di selezione, quando la persona non è ancora un collega ma semplicemente un candidato. Non ci interessa se farai o meno parte del nostro team: ciò che riteniamo fondamentale è rendere il processo di selezione il più possibile confortevole per te, perché anche se le strade dovessero essere diverse, vogliamo lasciare un ricordo positivo dell’azienda e del modo in cui operiamo.
In definitiva: per noi, il candidato ideale è una persona che, prima di avere le competenze tecniche richieste da una certa posizione, è in grado di dimostrare la sua passione, le sue attitudini, la forza di volontà e la capacità di mettersi in gioco. Questo è ciò che cerchiamo e che ci sforziamo di individuare ogni giorno, per la soddisfazione nostra e dei nostri Clienti.