Ormai le videocall sono parte del nostro vivere e anche qualora si ipotizzi un parziale rientro a lavoro in presenza, lo smart working, il lavoro a distanza e di conseguenza anche i videocolloqui continueranno ad esistere. La domanda è: ci sono differenze fondamentali rispetto a ciò che vale per un colloquio in presenza?

Nel concreto, no.

Piuttosto, si deve avere una maggiore cura di quello che è il setting, oltre che accertarsi di conoscere la piattaforma nella quale viene fatto il colloquio (esercitati prima!). Quindi, scegli con cura il tuo abbigliamento (come se andassi fisicamente in azienda a svolgere il colloquio) e trova la stanza giusta: il più possibile silenziosa e curata. Questo non toglie che il bimbo che irrompe nella stanza chiedendo al papà dov’è il dinosauro con cui gioca sempre, non fa altro che far scappare un sorriso al recruiter e al candidato, contribuendo ad allentare la tensione… insomma, i bambini sono ben accetti! 

 

Questi sono i consigli che la nostra unità si sente di darti. Forse, però, quello che crediamo sia il suggerimento numero uno, senza voler sfociare in quelle filosofie stucchevoli del tipo “insegui i tuoi sogni” è senza alcuna ombra di dubbio questo:

sii autenticamente te stesso.

Noi HR siamo particolarmente abituati a riconoscere nei candidati strategie di manipolazione della realtà — il più delle volte anche inconsapevoli — che portano a presentarsi in maniera più positiva di quanto effettivamente si sia, enfatizzando eccessivamente gli aspetti congruenti alla realtà aziendale per cui ci si sta candidando e occultando le caratteristiche più negative di sé (f.y.i., in gergo psicologico si parla di strategie di impression management). Per questo motivo, non provarci nemmeno: presentati come davvero sei, non nascondendo pregi né difetti.

Ti assicurò che sarà la cosa per cui ti saremo più grati e non passerà inosservata.

Good luck e alla prossima avventura!